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Dieci estratti brevi dal “Contemporaneo - 99 definizioni”
a cura di Bruno Marcucci

Mariano Apa
storico d’arte

Il punto di riferimento ci indica quale treno si sta muovendo e il cespuglio leopardiano, in quanto limite, definisce l’infinito: si è contemporanei rispetto a chi? a cosa?


Paola Biondi
studentessa

Il fare “contemporaneo” è innovazione e in quanto tale non nasce dal nulla, ma è il compimento e il frutto di quelle che sono state tutte le esperienze passate.


Yves Bonnefoy
poeta

La via della poesia è stretta, ed è per questo che non pretendo sia in grado di risolvere alcunché, in maniera durevole e profonda, nella nostra società in preda alla grande crisi.


Enrico Capodaglio
docente di filosofia e scrittore

Quanto contemporaneo puoi sopportare? A prima vista essere contemporanei è qualcosa che viene da sé, basta tenere gli occhi aperti.


Eugenio De Signoribus
poeta

Nel passaggio del millennio
per tutto il tempo dell’1 sul calendario è segnato cosi:
piantati più semi di piombo che alberi, soppressi più
umani di quanti liberati...
(da Ronda dei conversi, Milano, Garzanti, 2005)


Gianni Di Cicco
danzatore

Senza troppe domande sorrido dei pochi attimi di coscienza priva di ricordo. Contemporaneamente tutto accade e non lo so.


Ninel Donini
docente di lettere

È il contemporaneo
un imperfetto cerchio
in continuo divenire


Pierpaolo Loffreda
critico cinematografico

Vivere la contemporaneità significa innanzitutto, a mio avviso, essere consapevoli della nostra precarietà di individui in un mondo (interiore e di relazione con gli altri) di cui non ci possono non sfuggire le coordinate globali.


Antonio Moresco
scrittore

Un tempo breve come un battito di ciglia, poco più di un secolo e siamo già qui a sfondare il muro della visione.


Annamaria Morini
musicista

Inizierei con un paradosso: il contemporaneo non ha tempo. Il contemporaneo è una categoria della mente, dello spirito, e non del calendario.